– Si risvegli l’uomo-macchina allo stappo della bottiglia
Di ritorno dal fischio guappo del cane in bastiglia –
Cos’era un Popolo?
Forse ancora, segnali di fumo nei recanti si avvistano…
Mai come oggi
il sogno-macchina é lotta individuale
mai come oggi
ci sento spaccati alle fondamenta del cielo
Ognuno per sé e nient’altro
che sia per affitto o per soddisfazione
Nel divertimento perlomeno possiamo goderci
la superficie di un’auspicata Unione
come un desiderio d’infanzia giocata al sole?
C’é dell’onore in questa mia debolezza
che pervade nell’adulto esordio?
Mi rivedo da primordio a primordio
La vita é stata un capriccio d’amore
di forme senza scopo di utilitá
evoluendosi senz’ altra possibilitá
e poi una creatura capace di forgiare
tanto potente da guardare l’infinito
tanto potente da distruggere il passato
Siamo mai stati davvero uniti?
É questa la speranza
ed é altrettanta forma
non di conoscere storiacce di successo o fallimento
non di pretendere piú di tre amici di sangue
non di sapere cosa generó il primo DNA
non di conoscere cos’era l’amore prima dell’uomo
bensí di cooperazione
contro l’eterna dicotomia schiavo/padrone
mai come oggi disciplinata
dal diritto innato della grande abbuffata
Eppure mai come oggi
quel che mi riconduce alle giallastre strade di periferia
é la carcassa morta di un tostapane nel selciato
il suo nirvana di cromatura bianca
Ed é questa
si é questa
l’Immagine
dell’empatia materiale
Ed io quale materia fatta fumo
mi trasporto nel vento fino a letto
dove nell’abbraccio
la tua carne mi tramuta in carne
Francesco Selva
Bi/g/Bang