Manifesto Subrealista

SAM_6656

–   Si risvegli l’uomo-macchina allo stappo della bottiglia

Di ritorno dal fischio guappo del cane in bastiglia     –

 

Cos’era un Popolo?

Forse ancora, segnali di fumo nei recanti si avvistano…

Mai come oggi

il sogno-macchina é lotta individuale

mai come oggi

ci sento spaccati alle fondamenta del cielo

Ognuno per sé e nient’altro

che sia per affitto o per soddisfazione

Nel divertimento perlomeno possiamo goderci

la superficie di un’auspicata Unione

come un desiderio d’infanzia giocata al sole?

C’é dell’onore in questa mia debolezza

che pervade nell’adulto esordio?

Mi rivedo da primordio a primordio

La vita é stata un capriccio d’amore

di forme senza scopo di utilitá

evoluendosi senz’ altra possibilitá

e poi una creatura capace di forgiare

tanto potente da guardare l’infinito

tanto potente da distruggere il passato

Siamo mai stati davvero uniti?

É questa la speranza

ed é altrettanta forma

non di conoscere storiacce di successo o fallimento

non di pretendere piú di tre amici di sangue

non di sapere cosa generó il primo DNA

non di conoscere cos’era l’amore prima dell’uomo

bensí di cooperazione

contro l’eterna dicotomia schiavo/padrone

mai come oggi disciplinata

dal diritto innato della grande abbuffata

 

Eppure mai come oggi

quel che mi riconduce alle giallastre strade di periferia

é la carcassa morta di un tostapane nel selciato

il suo nirvana di cromatura bianca

Ed é questa

si é questa

l’Immagine

dell’empatia materiale

Ed io quale materia fatta fumo

mi trasporto nel vento fino a letto

dove nell’abbraccio

la tua carne mi tramuta in carne

 

                                            Francesco Selva

                                         Bi/g/Bang

 

 

 

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